Almeno una volta nella vita, per motivi diversi, è molto probabile che ciascuno di noi sia stato chiamato a parlare in pubblico. Ad esempio, per esporre un progetto in ambito scolastico oppure per comunicare ai propri clienti i risultati ottenuti grazie al lavoro svolto, ma anche in situazioni più “piacevoli” come i discorsi che si tengono ai compleanni o ai matrimoni.
Per alcune persone, parlare di fronte ad altra gente è assolutamente naturale, per altre, invece, si trasforma in una sorta di incubo, in una fobia (da qui il termine glossofobia che deriva dal greco glōssa, cioè lingua, e phobos, ossia paura). L’ansia prende il sopravvento, specialmente negli attimi che precedono il discorso, e si inizia ad arrovellarsi il cervello rispetto alla paura di incepparsi, di non essere all’altezza, che il proiettore si blocchi e tutti gli altri impedimenti che la mente può partorire.
L’ansia di parlare in pubblico non riguarda solo pochi soggetti, ma accomuna molte persone. Vari studi hanno dimostrato che tale paura è fra quelle che più di tutte fanno perdere il sonno a uomini e donne. D’altronde, avere un po’ di timore nel condurre un discorso davanti a della gente è assolutamente normale ed è insito in quasi tutti noi. Discorso opposto quando questa paura è invalidante e non ci permette di affrontare la situazione.
È giusto evidenziare, però, che la fobia di parlare al pubblico scatta e si autoalimenta perché non si hanno a disposizione delle tecniche per combatterla e perché non si è conoscenza dei consigli utili per cimentarsi in quello che, ad oggi, viene chiamato public speaking. Dunque, in questo articolo entreremo proprio nel dettaglio dei metodi e dei trucchi da mettere in atto per superare la paura di parlare in pubblico.
Come si manifesta la paura di parlare in pubblico
Nei giorni che precedono il discorso, solitamente, è la tachicardia il primo sintomo che compare nel momento in cui si pensa che si deve affrontare quella specifica circostanza. Potrebbero emergere, specialmente il giorno prima, ulteriori manifestazioni ansiose come tensione muscolare, balbettio, gola secca, rossore, insonnia e senso di annebbiamento della mente.
All’atto pratico, cioè nel momento in cui si sta parlando, il soggetto può sudare copiosamente, sintomo che lo metterà in uno stato di agitazione ancora più notevole per timore che le persone possano notarlo dalla sua fronte o ascelle. Premettiamo che per evitare una sudorazione eccessiva sul proprio corpo è consigliabile indossare i giusti tessuti contro la sudorazione, ma, soprattutto, usare gli antitraspiranti di Perspirex.
In aggiunta, si può avvertire:
- tachicardia
- bocca asciutta
- mal di testa
- respiro affannoso
- balbettio
- tensione su tutti i muscoli
- vista annebbiata
- sensazione di vuoto nella mente
Il solo pensiero di dover mettersi alla prova con il public speaking spinge le persone che hanno paura di ciò a sfuggire e a non affrontare la situazione, scatenando, però, un’ancora maggiore ansia nel caso in cui si dovesse ripresentare la necessità di parlare davanti a una platea.
Quali sono le cause
Comprendere le motivazioni che fanno scattare nel soggetto l’ansia da pubblico è cruciale per combattere e gestire la paura che gli si accompagna.
Certamente, la vergogna è uno dei fattori che possono far temere al soggetto di parlare in pubblico. Ci sono delle persone che non amano stare al centro dell’attenzione e sono spaventati dal dover ricevere un giudizio da parte di altre persone, in questo caso, anche se spesso tale sensazione di essere sotto i riflettori e giudicati è solo una percezione del soggetto ansioso.
Collegato alla vergogna, anche il problema di una bassa autostima può causare un senso di paura nella persona che deve parlare davanti a un pubblico. Chi non credi in sé stesso e nelle sue capacità, è inevitabile si sentirà inadeguato nel tenere un discorso dinanzi a delle altre persone che lo stanno ad ascoltare. Dunque, tali soggetti avvertiranno di essere sotto un costante giudizio quando, al contrario, l’uditorio è concentrato solo sul contenuto che viene espresso dall’oratore.
Anche chi aspira a una performance perfetta e priva di sbavature può vedere la propria ansia crescere a dismisura prima di entrare in scena. Tale concetto è del tutto sbagliato in quanto un discorso “perfetto” per una persona potrebbe non esserlo affatto per la persona accanto, ma il soggetto ansioso non se ne rende conto e punta unicamente a evitare alcun tipo di errore.
In aggiunta, lo sviluppo di una paura nel parlare a un pubblico può affiorare dopo un episodio traumatico che ha segnato l’individuo, come un rimprovero troppo esplicito oppure la presa in giro. Ciò può verificarsi sia quando si è bambini sia quando si è in età adulta.
Le 11 tecniche più efficaci per superare la paura di parlare in pubblico
Di seguito, elenchiamo alcuni consigli da seguire per non avere più paura e ansia nell’affrontare un discorso di fronte ad altre persone, tenendo bene a mente che un po’ di agitazione e stress sono fisiologici e, anzi, potrebbe rendere il soggetto più concentrato e performante.
1. Fare esperienza
Una convinzione diffusa è che alcune persone nascano già pronte per parlare in pubblico con estrema facilità. Beh non è così. La giusta tranquillità, nel prima e durante il discorso, la si può sviluppare solo facendo esperienza ed esercitandosi di volta in volta. Anche chi appare come molto calmo durante i propri discorsi a una platea, siamo sicuri fosse agitato durante le sue prime uscite.
L’ideale sarebbe tenere dei discorsi di fronte a poche persone le prime volte per poi aumentare gradualmente il numero delle persone che compongono la platea. Se ciò non fosse possibile, non c’è da preoccuparsi in quanto l’importante è fare quanta più esperienza possibile, indipendentemente dal pubblico.
2. Conoscere il proprio pubblico
Prima di svolgere il discorso sarà fondamentale conoscere il pubblico che si avrà di fronte. Non stiamo dicendo di dover parlare con ogni singola persona che comporrà il pubblico, ma di comprendere le loro credenze, il loro linguaggio e, in generale, le loro caratteristiche socio-demografiche. Ad esempio, dinnanzi a un pubblico giovane si potrà utilizzare un linguaggio meno formale e puntare magari sull’umorismo; mentre se la propria platea è più avanti con l’età e professionale, forse, è meglio concentrarsi sullo stupirli con concetti più ricercati.
3. Curare il discorso
Sembrerà scontato scriverlo, ma organizzare il discorso che si terrà è fondamentale per evitare di perdersi e di entrare ancora di più in un stato di agitazione. Il consiglio, perciò, è di organizzare i concetti in maniera coerente e logica: gli antichi greci, maestri dell’ars oratoria, o del public speaking come diremmo oggi, creavano a livello mentale la mappa di una casa e un relativo percorso da seguire all’interno di ciascuna delle sue stanze le quali contenevano un concetto da esporre.
Senza cercare di impararlo a memoria (altrimenti si sentirebbe e si risulterà macchinosi), è bene ripetere il discorso per capire come fila e per essere ancora più pronti nel giorno prestabilito. Nel caso in cui si noti che il discorso sia troppo articolato, quest’ultimo va semplificato il più possibile.
All’interno del discorso sarà utile raccontare delle storie che colpiscano il pubblico e lo facciano interessare a quello di cui si sta parlando, stimolando le loro emozioni, intervallando il tutto con delle citazioni autorevoli.
Infine, sia l’inizio che la fine dovranno essere in grado di fare breccia nella platea perché, spesso, sono le parti del discorso che rimangono più impresse nella mente delle persone.
4. Modulare il tono della voce e la velocità
Mantenere lo stesso timbro vocale per tutta la durata del discorso è sempre una scelta che non paga. Infatti, se si dovesse parlare a voce troppo alta per lungo tempo, la platea potrebbe infastidirsi. Al contrario, una voce soffusa annoierebbe il pubblico. Per questo motivo, durante le prove del discorso occorre anche cambiare il tono della voce a seconda di che cosa si vuole suscitare nelle persone. Si potrebbe alzare leggermente la voce per sottolineare un concetto chiave oppure abbassarla se si sta raccontando un aneddoto in grado di far emozionare il pubblico.
Altro aspetto a cui prestare attenzione è la velocità del discorso: prendersi le giuste pause, far capire bene le parole ed evitare di parlare tutto d’un fiato è la scelta giusta per intrattenere il pubblico.
5. Dare importanza alla comunicazione non verbale
Quando si tiene un discorso, oltre alle parole che vengono proferite, ogni oratore comunica anche attraverso i movimenti del proprio corpo, gli sguardi e così via. Per questa ragione, va creata una coerenza tra la comunicazione verbale e quella non verbale per essere più incisivi e fare colpo sul proprio pubblico. Riprendendo gli esempi precedenti, nel momento in cui si vuole sottolineare un concetto chiave si potrebbero stringere i pugni per dare maggiore enfasi a esso oppure in corrispondenza del racconto di un aneddoto emozionante, ecco che assumere un’espressione del viso capace di trasmettere sensibilità è un’ottima mossa.
Imparare a trasmettere sicurezza al pubblico adottando una postura con le spalle belle larghe, in aggiunta, farà percepire il soggetto come affidabile e meritevole di essere ascoltato. Il lato positivo di ciò sta anche nel fatto che cercando di apparire come sicuri agli occhi degli altri, aumenterà il livello di fiducia in sé stessi.
Potrebbe essere d’aiuto provare questi movimenti davanti a uno specchio per capire se ci si sta muovendo in maniera coerente e se la gestualità è conforme a ciò che si sta dicendo.
6. Concentrarsi sulla respirazione
Una delle tecniche migliori per attenuare l’ansia che accompagna i minuti che precedono l’entrata in scena è concentrarsi sulla respirazione. Idealmente, si dovrebbero fare dei respiri lunghi, trattenendo l’aria per 5 secondi, per poi espellerla contando sempre fino a 5. Così facendo, si terrà la mente impegnata sulla respirazione e non sulle ansie che attanagliano la propria mente.
Chi riesce a eseguire la respirazione diaframmatica, ossia inspirare con il naso e gonfiare la pancia e successivamente far uscire l’aria sgonfiando la pancia, avrà un vantaggio in più perché si sentirà ancor meno agitato.
Ultimo consiglio per quel che riguarda la respirazione è di respirare con il naso durante il discorso in modo tale da evitare che la propria bocca si asciughi.
7. Assumere un atteggiamento positivo
Nei giorni oltre che negli attimi che precedono la tenuta del discorso, il consiglio è di pensare in maniera positiva e affrontare questa situazione ansiogena di petto, immaginando gli interlocutori divertiti ed entusiasti di aver assistito alle parole proferite. Sarà molto più utile che focalizzarsi sui pensieri negativi e sull’immaginazione dell’insuccesso.
8. Fare un sopralluogo dell’ambiente
Nell’eventualità in cui ciò sia possibile, recarsi nei giorni precedenti presso la stanza o il luogo in cui si svolgerà il discorso aiuterà nella familiarizzazione con esso e non lascerà l’ansia da primo impatto prendere il sopravvento.
Per scongiurare qualunque imprevisto tecnico mentre si sta parlando al pubblico, controllare che computer, schermo, proiettore, microfono e così via siano funzionanti farà sentire più tranquillo colui che è chiamato a tenere il discorso.
9. Guardare negli occhi il pubblico
Fra coloro che sono chiamati a parlare al pubblico, uno dei dubbi più ricorrenti è: “dove si deve rivolgere lo sguardo mentre si sta presentando un progetto o tenendo una conferenza?”. Come accade quando si parla faccia a faccia con un’altra persona, guardare negli occhi il proprio interlocutore è un ottimo modo per stabilire un “legame” con lui o lei e farli sentire coinvolti. Perciò, mentre si sta esponendo quello che si ha da dire è una buona pratica cercare di incrociare lo sguardo del proprio uditorio, guardando negli occhi anche le persone che si trovano più lontano.
10. Rientrare nei tempi
Per non farsi prendere dal panico di non finire in tempo, è consigliato prepararsi un discorso di vari minuti più corto rispetto al periodo di tempo a disposizione. I motivi risiedono nel fatto che mentre si sta parlando al pubblico ci si potrebbe inceppare e perdere un pochino di tempo, ma soprattutto, come abbiamo scritto in precedenza, è bene procedere in modo lento con le parole.
11. Mettersi in testa che la perfezione non esiste
Essere troppo duri con sé stessi non ha nessun aspetto positivo. Anche gli speaker più navigati commettono degli errori, si inceppano mentre stanno parlando e si fanno vedere agitati in alcune situazioni. L’importante è non flagellarsi e non partire con il pensiero che non ci dovranno essere sbavature. D’altronde, siamo umani e lo sbaglio è sempre dietro l’angolo e va messo in conto. Decisamente meglio guardare il lato positivo, ossia l’essersi messo in gioco e aver affrontato la paura.